Ruggero Leoncavallo – Spartiti e partiture

“Tramuta in lazzi lo spasmo ed il pianto – In una smorfia il singhiozzo e il dolor, ah! – Ridi, Pagliaccio”

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Il pagliaccio più famoso della storia dell’opera

La prima rappresentazione dell’opera “Pagliacci” avvenne il 21 maggio 1892 al Teatro Dal Verme di Milano, sotto la direzione di Arturo Toscanini. L’idea nacque a seguito di un fatto di cronaca al quale assistette il compositore in giovane età. “Pagliacci” viene scritta in cinque mesi e presentata all’editore Ricordi, che però non se ne convince; ne acquista dunque la proprietà Sonzogno. “Vesti la giubba” è sicuramente l’aria più celebre dell’opera e tra quelle scritte da Leoncavallo e fu registrata da Enrico Caruso. Fu il primo disco al mondo a toccare il milione di copie vendute. Da questo enorme successo Ricordi si convinse poi ad acquistare i diritti di un’altra opera del compositore, “I Medici”, che però non ebbe uguale successo. Quest’opera era nata all’interno di un progetto ambizioso, il cosiddetto “Crepusculum”, una sorta di versione all’italiana della Götterdämmerung di Wagner, che aveva avuto modo di conoscere a Bologna nel dicembre del 1876, dove si era recato per la rappresentazione del Rienzi. L’idea era quella di creare una trilogia ispirata al Rinascimento italiano, ma non andò mai oltre “I Medici”.

Verismo e Giovine Scuola

Leoncavallo è conosciuto soprattutto come esponente del Verismo operistico insieme a Mascagni, Giordano, Cilea e Puccini. Si trovò a sfidare quest’ultimo nella composizione della “Bohème”; così scriveva Puccini: “Egli musichi, io musicherò. Il pubblico deciderà”. E così fu, oscurando completamente la Bohème di Leoncavallo. Questa sfida vide opporsi i due grandi editori: Ricordi con Puccini e Sonzogno dalla parte di Leoncavallo. Fu però anche collaboratore di Puccini, nel perfezionamento e nella revisione del libretto di Manon Lescaut, insieme a un folto numero di librettisti. La figura di Leoncavallo viene anche ad inserirsi nella cosiddetta Giovine Scuola – che conta anche Puccini –, e che subì l’infusso di Bizet, così come quello di Verdi e più alla lontana Wagner.

Leoncavallo scrisse anche altre opere come “Zazà” (1900) e “Goffredo Mameli” (1916), importante figura del Risorgimento italiano e autore dei versi dell’Inno nazionale italiano, per l’appunto l’“Inno di Mameli”. Scrisse inoltre molte romanze, la più famosa delle quali è sicuramente “Mattinata”. La prima incisione della romanza vede il compositore stesso al pianoforte che accompagna la voce di Caruso.

Curiosità: “Vesti la giubba”, la romanza di Canio, ha dato ispirazione al fumettista Bob Kane per la creazione del personaggio di Joker. I Queen hanno invece citato la linea “Ridi, Pagliaccio, sul tuo amore infranto” all’inizio del loro brano “It’s a Hard Life”.

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