Athanasius Kircher e la trattatistica organologica a Roma tra XVII e XVIII secolo
Studi di Organologia 1
Si può dire che Roma, durante l’epoca barocca, sia stata la “capitale” dell’organologia: qui vedono la luce, dopo i Livres des instruments dell’Harmonie universelle di Marin Mersenne (1636-37), tutti i più autorevoli trattati sugli strumenti musicali, i cui autori sono Athanasius Kircher, Caspar Bartholin, Francesco Bianchini e Filippo Bonanni. Eterogenei per formazione e attitudine, costoro rivelano uno spirito comune, che nell’erudizione riconosce la propria matrice culturale e nella tecnica della citazione il suo principale mezzo espressivo.
Il loro pubblico non è quello dei tecnici della musica, ma piuttosto quello dei dotti, dei primi storici, dei frequentatori di musei, gallerie, cabinets of curiosities e Wunderkammern: non per niente proprio da Kircher, e dal suo celeberrimo Museo fiorito fra le mura del Collegio Romano, parte questa rassegna. E Roma, nel suo essere in sé un grandioso museo a cielo aperto, è il centro e il cuore di tale mondo. Presto, quando le prospettive e il linguaggio del mondo culturale europeo mutarono radicalmente, questi testi e i loro autori sprofondarono nell’oblio.
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