Spartiti per i diversi adattamenti musicali del Magnificat

Il Magnificat è una delle tre Cantiche del Vangelo di Luca. Come i Salmi, è costruito in due parti e quindi è trattato musicalmente come tale. Originariamente cantato al mattino, da San Benedetto in poi è stato assegnato alla liturgia della sera, e forma il climax e la conclusione solenne ai Vespri.

Il più antico adattamento polifonico è di un compositore anonimo del XIV secolo, e dal XV secolo praticamente tutti i compositori hanno ripreso il testo. La lunga lista inizia con John Dunstable, Guillaume Dufay , Gilles Binchois, Giovanni Pierluigi da Palestrina, Orlando di Lasso, Christobal de Morales, Molti come Sixt Dietrich, Ludwig Senfl o Johann Walter hanno anche scritto interi cicli di Magnificat in tutte le tonalità.

La struttura del testo si adattava alla moda seicentesca dei cori multipli che ebbe origine nell’Italia settentrionale, ma spesso l’organo assumeva il ruolo di coro, di solito per i versi pari. Questo portò a molti cicli di versetti del Magnificat per organo, ad esempio di Johann Speth, Johann Kaspar von Kerll, Jean-François Dandrieu o Johann Pachelbel.

Compositori protestanti come Heinrich Schütz e Melchior Franck amavano musicare la traduzione di Lutero “Meine Seele erhebt den Herrn”, la versione in lingua inglese "My soul doth magnify the Lord" si può trovare, per esempio. per esempio musicata da William Byrd o Henry Purcell.

A partire dal XVII secolo compositori come Antonio Vivaldi, Dietrich Buxtehude, Jan Dismas Zelenka o Johann Sebastian Bach hanno scritto musica su larga scala in forma di cantata sul testo. Questo segnò il culmine del genere. Nel XIX secolo, per esempio, Franz Schubert o Felix Mendelssohn Bartholdy si dedicarono al testo.

Il Magnificat ha sperimentato una rinascita nella seconda metà del XX secolo, con adattamenti musicali, per esempio, di John Rutter o Arvo Pärt.