Che suono ha la primavera?

Suono dell'arpa

Nella famosa poesia di Eduard Mörike Er ist's, i fiori e i profumi non bastano: ci vuole il suono per identificare definitivamente la primavera:

Forse Felix Mendelssohn Bartholdy aveva fatto la stessa associazione logica il 1° giugno 1842 quando compose "Ein Frühlings-Lied ohne Worte" (Un canto di primavera senza parole), che presenta nell'accompagnamento i tipici arpeggi dell'arpa. Sebbene il titolo compaia sul frontespizio della sua versione definitiva, non compare più nella pubblicazione del 5° fascicolo dei Lieder ohne Worte op. 62.

Questo Allegretto grazioso piacque particolarmente alla dedicataria del ciclo, Clara Schumann. Anch'io rimango incantato dall'interazione tra la graziosa melodia e l'arioso accompagnamento dell'arpa.

La luce del sole

In primavera le giornate si allungano e il sole fa capolino più spesso tra le nuvole. Così, in una calda giornata di aprile del 1969, il chitarrista George Harrison non poté fare a meno di cantare "Here Comes The Sun". Compose la canzone nel giardino dell'amico Eric Clapton. La canzone apparve poi nel leggendario album Abbey Road.

Oltre allo spunto biografico, il testo della canzone testimonia un'indomita fiducia nel fatto che, anche dopo un "lungo, freddo inverno solitario", tutto tornerà a migliorare, che anche il (metaforico) ghiaccio si scioglierà lentamente e il sorriso tornerà sui volti. La musica esprime questa gioia con un linguaggio musicale, ad esempio utilizzando solo accordi maggiori.

Ma la versione cover di Jacob Collier e dodie fa un passo - anzi dieci - in più. Non arriva solo il sole, arriva anche la musica. Mentre l'inizio sembra ancora relativamente tiepido, la pura gioia di fare musica con tutti gli strumenti disponibili è in risalto nella sezione centrale. Il bridge dell'originale dei Beatles appare nel lavoro di Collier solo alla fine. Egli continua la svolta tonale sorprendente dei Beatles su "Sun, sun, sun" con armonie sempre nuove e senza fine - il sole sorge per me!

Calma

La primavera ha un effetto calmante ne La cantata di Sergei Rachmaninov La Primavera op. 20 (titolo originale: Vesna). I primi segni della nuova stagione salvano un uomo vendicativo dall'uccidere la moglie per infedeltà.

Il poema di Nikolai Nekrasov è praticamente predestinato a essere musicato. Ci sono versi di ampio respiro (l'annuncio della primavera), un canto invernale (i pensieri oscuri) e un canto primaverile (il perdono conclusivo). Nella sola descrizione della primavera come "fruscio verde" - la traduzione letterale del titolo della poesia Zelenyy Shum - viene immediatamente spontaneo associare i timbri.

Il passaggio dall'inverno alla primavera è rappresentato musicalmente: così come il mi maggiore della primavera deve prima dispiegarsi su un periodo temporalmente più lungo (ad esempio, prendendo in prestito la variante minore), anche il coro diventa armonicamente più "pieno" man mano che procede - prima a una voce e poi a sei voci alla fine della "Canzone di primavera".

Sacrificio di primavera

Un diverso tipo di sacrificio è protagonista di una delle più famose partiture per orchestra: l'offerta alla divinità della primavera nella Russia pagana. Igor Stravinskij, in La sagra della primavera, divide il rituale della primavera in due parti. Nella prima, diverse tribù si riuniscono e competono tra loro. Nella seconda parte, la vergine prescelta esegue danze fino alla morte durante la cerimonia sacrificale vera e propria.

Il soggetto arcaico sembra fatto apposta per una realizzazione musicale attraverso concetti politonali e poliritmici, che all'inizio del XX secolo erano piuttosto moderni in questa forma.

Stravinskij disse del suo terzo balletto: "Nel 'Sacre du Printemps' ho voluto rappresentare la luminosa rinascita della natura, che si risveglia a nuova vita [...], la rinascita del mondo intero"_ Anche il cristianesimo celebra la sua festa più importante, quella della resurrezione di Gesù, in primavera.

La resurrezione

La Pasqua è direttamente connessa alla primavera e alla sua prima luna piena. L'associazione è chiara: la resurrezione di Cristo va di pari passo con la rinascita della natura. Il corale Christ ist erstanden (Cristo è risorto) è il più antico canto liturgico sopravvissuto in lingua tedesca. Viene cantato nelle chiese nel periodo pasquale da oltre 900 anni! Da secoli si usa fare dei corali la base di nuove composizioni. Così, ovviamente, esiste una moltitudine di arrangiamenti di "Christ ist erstanden". Vorrei proporre due esempi attuali, molto diversi tra loro, per organo:

In primis, la "Meditazione" di Dieter Blum (cantore della città di Hammelburg, nella Bassa Franconia) forma un brano devozionale per organo su frammenti di corale, esprimendo la gioia interiore:

La „Meditation su ‚Christ ist erstanden‘“ di Dieter Blum è uscita nell'Edition Stretta:

Brani per organo per la Lode a Dio 4: Pasqua

In secondo luogo, la Toccata sinfonica di Johannes Rauh (cantore regionale di Ansbach, nella Media Franconia) riarmonizza la melodia completa in diverse variazioni che celebrano il trionfo del mondo salvato: